L’aeroporto: tra luogo della mobilità e metafora urbana
di Antonietta Mazzette
L’aeroporto è un articolato insieme di ambiti spaziali e di attività specializzate che in pochi decenni ha subito notevoli cambiamenti, molti dei quali sono comuni a quelli avvenuti dentro gli insediamenti urbani. È anche la metafora della città contemporanea perché è diventato un luogo rappresentativo delle tendenze in atto dal punto di vista dei contenuti sociali e dell’organizzazione degli spazi. Al pari di molte città, in specie quelle globali, l’aeroporto funge da luogo strategico per un insieme composito di settori economici altamente tecnologici, assumendo valenza di importante spazio urbano, oltre che essere luogo di flussi di beni e di persone, porta di accesso a vasti territori, nodo di ampie reti urbane ed extra-urbane. L’interesse dei sociologi per questo “luogo” è recente perché l’aeroporto ha assunto una forte centralità in relazione alla pluralità di funzioni assunte, alla crescita del numero di persone che ne usufruiscono, al fatto che è diventato uno dei luoghi materiali e simbolici più importanti che rinvia a un modo di vivere estremamente mobile e provvisorio.
A proposito dell’autrice:
Antonietta Mazzette è professore ordinario di Sociologia urbana e insegna presso l’Università degli studi di Sassari; è responsabile scientifica dell’Osservatorio Sociale sulla Criminalità in Sardegna (OSCRIM) e dal dicembre del 2016 è coordinatrice nazionale dell’Associazione di Sociologia – Sezione Territorio. I suoi studi si concentrano sui mutamenti urbani, gli spazi pubblici, le forme di insicurezza sociale, gli effetti territoriali della criminalità in Sardegna.