Mappatura progetti crowfunding civico a Milano

Piattaforme digitali urbane

Le piattaforme digitali urbane: crowdfunding civico a Milano

di Letizia Chiappini

La piattaforma digitale urbana è uno spazio caratterizzato dalla rappresentazione della città e dal reperimento delle risorse locali attraverso il medium della piattaforma digitale. La città, intesa nella sua forma fisica e nella sua struttura sociale, viene sintetizzata all’interno dell’architettura (design) della piattaforma, la quale ne determina la sovranità per gli utenti nonché l’accesso a risorse locali e allo stesso spazio urbano. Il luogo fisico e digitale si influenzano vicendevolmente, al punto che la piattaforma urbana diviene dipendente dalla densità delle relazioni e dalla struttura fisica della città, nella quale la regolazione e l’apparato dello stato locale possono giocare un ruolo cruciale. La piattaforma digitale urbana presenta forme di resistenza all’estrazione e allo sfruttamento delle risorse locali presenti nella città, disintermediando la relazione tra stato-mercato-comunità. Si contrappone alle piattaforme globali come Airbnb e Uber che mediano e sfruttano al fine di profitto, le relazioni e gli scambi all’interno dello spazio urbano. Partendo dai lavori di Castells e di ‘società in rete’, per arrivare al filone internazionale della geografia digitale, passando per il concetto di ‘città intelligente’, questa voce propone una ricostruzione di un quadro teorico e analitico che permette di comprendere un diverso modello di piattaforma digitale
che pone al centro la città e privilegia la scala urbana. Il caso studio del crowdfunding civico sperimentato a Milano viene utilizzato come cartina tornasole per osservare le dinamiche e i meccanismi che differenziano queste piattaforme da quelle globali. Considerato il limitato numero di pubblicazioni in italiano sulle piattaforme e sulla svolta digitale negli spazi urbani, l’obiettivo ultimo di questa voce è inquadrare cosa sta accadendo alle nostre città e iscriverlo in una cornice internazionale più ampia contribuendo a un dibattito che si svolge al di fuori del contesto nazionale.

 

A proposito dell’autrice 

Letizia Chiappini è dottoranda in Studi Urbani (Dottorato UrbEur) presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e presso l’Università di Amsterdam (in co-tutela). Nella sua ricerca, propone il concetto di “piattaforma digitale urbana” come lente teorica per analizzare piattaforme orientate a supportare iniziative dal basso che coinvolgono i cittadini nella
produzione di servizi e ridistribuzione delle risorse a scala urbana. Si tratta di un’analisi comparativa basata su quattro anni di ampio lavoro sul campo a Milano e Amsterdam. In altri progetti in corso, indaga su pratiche come la fabbricazione digitale e i makerspace. Scriveper varie fonti mediatiche sui temi di tecnologia e città, piattaforme digitali, attivismo e spazi urbani alternativi. È la co-fondatrice del progetto blog e collettivo Slutty Urbanism che partecipa all’interno del Padiglione Austria alla Biennale di Venezia 2021.

 

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