I rifugi alpini. Luoghi di rottura con il sociale, tra autenticità ed esclusività
di Luca Bottini
I rifugi alpini rappresentano una tipologia di luoghi caratterizzati dall’essere collocati in aree «estreme» dal punto di vista spaziale. L’ambiente alpino su cui sorgono rappresenta una grande sfida sotto il profilo costruttivo, poiché la conformazione delle valli e dei massicci alpini vincolano fortemente la progettazione e la realizzazione dei rifugi. Il sottile equilibrio tra la spinta innata dell’umanità a lasciare proprie tracce ovunque nello spazio e la fragilità degli ambienti stessi è una sfida che accompagna la storia dei rifugi di montagna fin dalla loro prima comparsa sulle Alpi nel XVIII secolo. I rifugi sono luoghi in cui convivono tratti contrastanti: dall’autentica accoglienza, alla tendenza ad essere luoghi esclusivi che riducono l’accessibilità ad una ristretta platea di appassionati, fino a divenire presidio della cultura di montagna e del paesaggio naturale. I rifugi sono infine luoghi che hanno fissato nel tempo, attraverso i materiali con cui sono fatti, gli oggetti e le documentazioni conservate dentro di essi, l’antico spirito che mosse gli esploratori inglesi ad avventurarsi presso le Alpi italiane, rendendolo ancora oggi sperimentabile dalle popolazioni che vengono ospitate.
A proposito dell’autore
Luca Bottini ha ottenuto il dottorato di ricerca in studi urbani (URBEUR) presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, dove è attualmente assegnista di ricerca e docente a contratto. È stato visiting scholar presso la University of Victoria (Canada) dove ha lavorato nel «Environmental Psychology Lab» con il prof. Robert Gifford. Ha partecipato a corsi di perfezionamento presso la University of Essex (UK) e ha presentato le sue ricerche presso conferenze in Europa e Stati Uniti. Il suo argomento di ricerca è lo studio della relazione tra ambiente urbano e comportamento sociale, con particolare riferimento alla qualità della vita e al benessere soggettivo nei quartieri, alla mobilità dolce in contesti urbani e all’identità locale, utilizzando un approccio interdisciplinare tra sociologia urbana e psicologia ambientale. Ha pubblicato di recente “Lo spazio necessario. Teorie e metodi spazialisti per gli studi urbani” (Ledizioni, 2020).