panchina rossa a Torino

Arredo Urbano

L’arredo urbano: elementi attivi nello spazio pubblico

di Alfredo Mela

L’arredo urbano è un insieme di elementi, più o meno complessi, presenti nello spazio pubblico, che facilitano la sua fruizione e contribuiscono alla conformazione dei luoghi e del paesaggio. Essi si sono sviluppati in parallelo con l’evoluzione delle funzioni della città, con le pratiche sociali, le culture urbane e lo sviluppo delle tecnologie. Il loro ruolo nell’interazione sociale non è puramente passivo: essi sono portatori di diverse opportunità ed affordances, spesso inegualmente distribuite nello spazio e non ugualmente accessibili a tutti i cittadini. La qualità della loro progettazione è importante, ma lo è altrettanto l’uso effettivo che ne viene fatto, talora in contrasto con le intenzioni del progettista. Tra gli oggetti di arredo, un ruolo speciale viene svolto dalle panchine: la loro forma e disposizione nello spazio interagisce in modo per nulla banale con le esigenze dei fruitori e, inoltre, esse talora sono portatrici di significati che emergono con forza nel contesto della vita quotidiana.

 

A proposito dell’autore:

Alfredo Mela è stato professore ordinario del Politecnico di Torino sino al 2018, svolgendo insegnamenti di Sociologia Urbana e di Sociologia dell’Ambiente in corsi di laurea in Architettura e Pianificazione Territoriale. E’ stato coordinatore della sezione Territorio dell’Associazione Italiana di Sociologia dal 2013 al 2016 e visiting professor all’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne nell’a.a. 2009-2010. È autore di numerosi libri ed articoli su  molte tematiche degli studi urbani e territoriali; nel periodo recente i suoi interessi di ricerca sono rivolti, in particolare, alle dinamiche sociali dei processi di urbanizzazione, alla partecipazione dei cittadini in piani e progetti, alle tematiche del rischio e alla ricerca-azione partecipata nello sviluppo di comunità. Si occupa anche di problemi legati alla salute mentale dei migranti e alla psicologia transculturale.

 

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