insediamento umano nella foresta pluviale

Insediamenti umani nelle foreste pluviali

Gli insediamenti umani nelle foreste pluviali. Il sottile equilibrio tra conservazione ed integrazione nella società contemporanea

di Luca Bottini

I popoli indigeni rappresentano una parte della popolazione mondiale, quantificabile in diverse centinaia di milioni di persone, diffusa prevalentemente tra Asia e America. Una parte di queste minoranze etniche si collocano in ambienti impervi, quali le foreste pluviali. È in questi contesti che per secoli le popolazioni indigene hanno sviluppato un particolare contatto con la natura, sviluppando tecniche costruttive e stili di vita rispettosi dei cicli naturali, della flora e della fauna. Dopo secoli di colonialismo e dopo un lungo processo di riconoscimento internazionale, oggi queste popolazioni vedono due forme prevalenti di interazione con le società contemporanee: il conflitto e l’integrazione socio-economica. È all’interno di questo sottile equilibrio tra conservazione ed evoluzione che si colloca la vita di questa antichissima esperienza umana.

 

A proposito dell’autore

Luca Bottini ha ottenuto il dottorato di ricerca in studi urbani (URBEUR) presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, dove è attualmente assegnista di ricerca e docente a contratto. È stato visiting scholar presso la University of Victoria (Canada) dove ha lavorato nel «Environmental Psychology Lab» con il prof. Robert Gifford. Ha partecipato a corsi di perfezionamento presso la University of Essex (UK) e ha presentato le sue ricerche presso conferenze in Europa e Stati Uniti. Il suo argomento di ricerca è lo studio della relazione tra ambiente urbano e comportamento sociale, con particolare riferimento alla qualità della vita e al benessere soggettivo nei quartieri, alla mobilità dolce in contesti urbani e all’identità locale, utilizzando un approccio interdisciplinare tra sociologia urbana e psicologia ambientale. Ha pubblicato di recente “Lo spazio necessario. Teorie e metodi spazialisti per gli studi urbani” (Ledizioni, 2020).

 

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