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Biblioteche delle cose

La centralità urbana delle biblioteche delle cose. Tra condivisione, sostenibilità, senso di appartenenza e creazione di comunità

di Monica Bernardi

Le “biblioteche delle cose” si sono fortemente diffuse negli ultimi dieci anni dando vita ad un vero e proprio movimento globale. Prendono le mosse dalle più note biblioteche tradizionali e consentono di prendere in prestito gli oggetti più svariati. Possono essere aperte all’interno delle biblioteche pubbliche o accademiche che vogliono rilanciarsi in modo innovativo e rafforzare il proprio ruolo sui territori; oppure da imprese sociali o per iniziativa di piccole comunità per offrire facile accesso ad attrezzi e beni vari. Assolvono ad una triplice funzione urbana: economica, ambientale e sociale.

 

A proposito dell’autrice:

Monica Bernardi è una Sociologa dell’Ambiente e del Territorio con un Ph.D in Quality of Life in the Information Society. Ricercatrice presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università Milano-Bicocca, insegna Turismo Urbano nel corso di laurea in Scienze del Turismo e Comunità Locale. I suoi interessi di ricerca si concentrano tra gli altri sulle smart e sharing cities e sulle pratiche di innovazione sociale e collaborazione urbana.

 

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