Negozi Vintage: portali temporali tra recupero del passato e investimento in un futuro sostenibile
di Ester Cois
Perfettamente integrati tra gli eterogenei palinsesti architettonici che incorporano la sedimentazione delle diverse epoche e funzioni nei centri storici urbani, oppure addensati in appositi isolati commerciali espressamente dedicati alla compravendita di beni e curiosità d’antan, i negozi vintage costituiscono dei portali temporali, luoghi nei quali la dimensione dello spazio cede dichiaratamente il passo a quella del tempo, o meglio, varcata la soglia, alla percezione di transitare simultaneamente tra scenari e allestimenti reciprocamente asincroni, per quanto contenuti entro la medesima metratura. Su un piano strettamente merceologico, si tratta di esercizi commerciali specializzati nell’offerta di oggetti di varia natura – dall’abbigliamento, all’arredo domestico, alle suppellettili di pregio o di uso comune, fino agli accessori di design o di manifattura artigianale di datazione certificata –, tutti contrassegnati non solo dall’essere usciti definitivamente dai circuiti produttivi da almeno vent’anni, ma anche dall’avere superato in modo pressoché indenne la prova dell’obsolescenza, grazie alle proprie qualità intrinseche ed estrinseche che ne hanno preservato il valore d’uso e amplificato il valore di scambio.
A proposito dell’autrice:
Ester Cois, dottoressa in Ricerca Sociale Comparata, è ricercatrice in Sociologia dell’Ambiente e del Territorio presso l’Università di Cagliari. Managing Editor della Rivista “Sociologica. International Journal for Sociological Debate”, dal 2006 è co-coordinatrice scientifica della Scuola di Sviluppo Locale “Sebastiano Brusco”. I suoi interessi di ricerca si focalizzano sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale dei processi di rigenerazione territoriale in ambito rurale e urbano.