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Fabbriche

Fabbriche: dal fordismo alle nuove tecnologie digitali

di Marianna d’Ovidio, Valentina Pacetti

La fabbrica è legata alle città del XX e del XXI secolo, tanto da averne plasmato il carattere. Anche se la fabbrica oggi non ha più le funzioni produttive che aveva nel passato, essa svolge ancora un ruolo importante per la città: si trasforma in polo culturale, ospita nuove funzioni nell’economia dei servizi, si ricicla come università, spazi abitativi e così via. Tuttavia, anche nella città contemporanea, post-industriale, frammenti di manifattura sono rimasti impigliati nel tessuto urbano; soprattutto grazie alle innovazioni tecnologiche, hanno iniziato a tornare nella città forme di produzione manifatturiera basate sulle nuove tecnologie digitali. Il contributo osservala complessa relazione tra la città e la fabbrica, intesa nella sua duplice valenza di edificio adibito alla manifattura e di organizzazione produttiva manifatturiera. Viene anzitutto presentata la storia recente della nascita della città fordista, in cui la fabbrica permea tutta l’organizzazione sociale, per poi passare alla esplorazione delle più recenti trasformazioni della relazione tra la fabbrica e la città.

 

A proposito delle autrici:

Marianna d’Ovidio, professoressa associata in sociologia dell’ambiente e del territorio al Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’università di Milano-Bicocca, si occupa di economia urbana, industrie culturali, creatività, innovazione sociale e culturale, in particolare della loro interazione con le trasformazioni urbane e lo sviluppo locale. Marianna d’Ovidio è coordinatrice dell’unità Milano-Bicocca nell’ambito della ricerca CICERONE finanziata dalla Comunità europea (Horizon 2020) e Principal Investigator della ricerca Mapping cultural production and consumption in pandemic times, finanziata dalla Fondazione Cariplo. Ha pubblicato su riviste internazionali e italiane, tra cui City, City Culture and Society, Rassegna Italiana di Sociologia, Sociologia Urbana e Rurale, Sociologica, Territorio, Urban Studies ed è autrice del libro The creative city does not exist, Milano Ledizioni 2016.

Valentina Pacetti, professoressa associata di sociologia economica, del lavoro e delle organizzazioni presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’università di Milano-Bicocca, si occupa di organizzazioni e territorio, con un particolare interesse per le reti di organizzazioni e per lo sviluppo locale. Recentemente si è occupata di tecnologie 4.0, contratti di rete e lavoro da remoto. Tra le sue pubblicazioni, Territorio, competitività e investimenti esteri (Carocci 2009) e Le reti organizzative (Laterza 2021, con Angelo Pichierri).

 

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