Ostelli

Ostelli: molto più di un alloggio economico

di Valentina Anzoise

Nell’immaginario collettivo gli ostelli sono stati a lungo associati ad alloggi economici e spartani. Nati nel 1909, in Germania, su iniziativa di un insegnante di scuola elementare – che trasformò le scuole, chiuse nel fine settimana, in dormitori temporanei per portare gli studenti in mezzo alla natura – negli ultimi decenni hanno iniziato a competere con hotel, appartamenti e più recentemente con Airbnb e le altre svariate opzioni di alloggio offerte dalle principali città del mondo, spaziando dai poshstel («ostelli boutique») ai più minimalisti ostelli a capsula. Gli ostelli, oggi, pur mantenendo molti dei tratti che li hanno caratterizzati in questo secolo e più di vita – quali la disponibilità di un letto economico, l’atmosfera allegra e la frequentazione di giovani provenienti da ogni dove – offrono esperienze sempre più complesse e variegate. Rappresentano una soluzione di viaggio sempre più popolare fra Millenials e Generazione Z e, grazie alle aree comuni e multifunzionali che da sempre li caratterizzano, e che oggi possono essere anche estremamente ricercati, forniscono nuovi spazi di socialità, attività extra, che permettono l’interazione tra viaggiatori e tra viaggiatori e comunità locali, tanto nei quartieri urbani che nelle aree rurali, fungendo spesso anche da catalizzatori di processi di rigenerazione e di sviluppo di nuove aree di attrazione turistica.

 

A proposito dell’autrice

Valentina Anzoise, dottore di ricerca in Società dell’Informazione, si occupa di ambiente e
sostenibilità e di trasformazione del territorio e del paesaggio. Ha partecipato a diversi pro getti di ricerca nazionali ed internazionali. Tra gli ultimi, insieme allo European Centre for Living Technology dell’Università Ca’ Foscari di Venezia: Emergence by Design (ICT-FET, 2011-2014) e INSITE “The Information Society, Sustainability, Innovation and ICT” (FET-Open, 2011-2014), MEDIUM: New pathways for sustainable urban development in China’s medium- sized cities (EuropeAid, 2015-2018). È docente a contratto di Sociologia dei processi culturali presso l’Istituto Europeo di Design e attualmente sta conducendo la ricerca L’altra agricoltura: persone, territori tra resistenza, sostenibilità e innovazione (co-finanziata da Fondazione Cariplo). Dal 2008 è membro del Board dell’ISA Research Committee di Sociologia Visuale (RC57), di cui è stata anche Presidente (2014-2018).

 

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